Transilvania on the road e Bucarest – Diario del viaggio in Romania

Transilvania on the road e Bucarest – Diario del viaggio in Romania

Ci sono delle volte in cui sembra quasi che non sia tu a scegliere la tua prossima meta, ma piuttosto il contrario. A noi è successo con la Romania. Onestamente, e chi aveva mai pensato di fare un viaggio inRomania? Noi no, la nostra bucket list dei viaggi da fare è praticamente infinita ma la Romania proprio non ne faceva parte. E invece a luglio Ryanair ha messo delle offerte di voli a 9,90€ e l’unico posto che aveva sia l’andata che il ritorno in offerta nelle date che facevano più comodo a noi era proprio Bucarest. Senza neanche stare troppo a pensarci, abbiamo preso i biglietti.

Ad aereo prenotato, abbiamo iniziato a pensare: “sì, ok, ma esattamente adesso che ci andiamo a fare 4 giorni in Romania?“. Lo ammetto, non avevamo idea di quante cose ci fossero da vedere! Una breve ricerca su internet mi è bastata a capire che non potevo assolutamente rinunciare ad avere almeno un “assaggio” della Transilvania. Alle parole “castello di Dracula”, anche Luca era convinto. Volete convincervi anche voi? Quello che segue è il nostro diario di viaggio!

(se invece vi interessa solo farvi un’idea dell’itinerario, lo trovate qui!)

Giorno 1 – 2 novembre 2017 – da Bucarest a Brasov (km fatti: 193)

La partenza ed il ritiro della macchina

Sveglia alle 4,30 del mattino e Luca per prima cosa mi avvisa che non prenderemo mai più l’aereo così presto… strane le cose che si dicono alle 4,30 del mattino eh?!

Il volo parte puntualissimo da Ciampino alle 6,30, direzione aeroporto di Bucarest Otopeni. Una volta atterrati cambiamo un po’ di soldi, giusto per avere qualcosa in contanti, e poi seguiamo le indicazioni per il ritiro della macchina. Dobbiamo aspettare all’uscita del terminal un pullmino di KlassWagen che ci porterà al loro ufficio. Nel giro di qualche minuto arriva e saliamo, in poco tempo raggiungiamo la sede di Klass Wagen ed iniziamo le pratiche per ritirare l’auto prenotata.

Avendo fatto tutto tramite Rentalcars abbiamo anche già acquistato l’assicurazione completa che ci copre in caso di danni alla macchina. La ragazza con cui parliamo però insiste moltissimo per farci acquistare, al costo di 93,00€, un’ulteriore assicurazione. È proprio come avevo letto cercando informazioni sul noleggio di auto in Romania: provano ad insistere il più possibile ed a spaventarti dicendo che i danni, soprattutto ai vetri, sono molto frequenti e che con la loro (costosa) polizza sei più al sicuro. Rifiutiamo 4 o 5 volte ed alla fine si arrende. Ci porta alla macchina, segna su un foglio di cui poi ci dà una copia tutti i graffi e gli altri lievi danni già presenti sull’auto, e poi finalmente ci dà le chiavi. Sono le 10,50 (ora locale) e ci mettiamo in moto verso la Transilvania!

Verso la Transilvania

La strada è praticamente tutta dritta verso nord, anche un po’ monotona. Lungo il percorso iniziamo a farci un’idea della Romania che poi confermeremo anche a Bucarest. Ci sembra un Paese pieno di contrasti. Si vedono case molto carine e sistemate, poi solo pochi metri più avanti costruzioni completamente in rovina, magari abbandonate o mai completate. Ci colpiscono anche le numerose persone che vediamo raccogliere la legna e poi trasportarla in bicicletta o con dei carretti al bordo della strada che stiamo percorrendo.

La prima sosta del nostro viaggio è a Sinaia. Mentre ci avviciniamo a questa prima meta iniziamo a vedere la neve sulle montagne che si trovano oltre la cittadina e man mano che la strada sale anche qualche mucchietto di neve sporca ai bordi della strada.

Non siamo ancora in Transilvania, bensì in Valacchia, e Sinaia è una cittadina che mi dà la sensazione di essere schiacciata tra le bellissime montagne alle sue spalle e la ferrovia, che più che attraversarla la delimita nettamente sul lato est.

Il castello di Peles

Il vero motivo per fermarsi in questa cittadina è il castello di Peles, di sicuro uno dei più bei castelli di tutta la Romania. Purtroppo a novembre è, come tutti gli anni, chiuso per manutenzione. Abbiamo però deciso di andare lo stesso per ammirarlo almeno da fuori e non ce ne pentiamo. La giornata è perfetta, c’è il sole e si sta benissimo nonostante il freddo. Arriviamo, paghiamo i 15 lei del parcheggio, e ci avviamo lungo la strada che sale, circondata da alberi e affiancata da un ruscello. Qua e là un po’ di neve, più camminiamo e più sembra di essere in un posto magico.

Romania - Castello di Peles

Improvvisamente, dietro gli alberi, compare il castello: è bellissimo. Ci avviciniamo ancora un po’ e poi ci fermiamo ad ammirarlo. Vicino a noi ci sono delle bancarelle che vendono un po’ di tutto, fra cui alcune che fanno le pannocchie abbrustolite. In effetti abbiamo un po’ fame e così non resistiamo. Mentre sgranocchiamo, ci incamminiamo lungo la strada che continua a salire. Ad un certo punto, lungo la strada ci sono alcuni edifici che sembrano veramente usciti dalle fiabe. Tutto è calmo e pieno di luce, decorato da un po’ di neve. Veramente magico.

Romania - Castello di Peles

Proseguiamo verso il palazzo Pelisor, fatto costruire come residenza per l’erede del re di Romania a poca distanza dal castello di Peles, che era invece la residenza estiva dei reali stessi. Pur non reggendo il confronto con il “fratello” maggiore, anche il Pelisor è molto bello. Potremmo entrare per visitarne gli interni, ma decidiamo di risparmiare tempo e proseguiamo invece lungo la strada che torna indietro verso il castello. Lo ammiriamo dall’esterno da ogni possibile angolazione, è davvero stupendo! Dopo aver fatto davvero tantissime foto decidiamo che è ora di andare e torniamo verso la macchina.

Romania - Palazzo Pelisor

Romania - Castello di Peles

Romania - Castello di Peles

Perchè la Transilvania si chiama così?

L’entusiasmo ora è alle stelle. La prima sosta è stata un successo, ci è piaciuta moltissimo e siamo di buon umore. Per di più, ora la meta è il castello di Dracula! Pur avendo letto in giro che non è eccezionale, era tra i nostri must assoluti per il viaggio in Romania. D’altro canto, se vai in Transilvania pochi giorni dopo Halloween, come fai a rinunciare a vedere il castello del vampiro più famoso del mondo?!

Guardiamo l’orologio: è ora di pranzo, ma se ci fermiamo per pranzo rischiamo di dover fare le corse poi a Bran per vedere il castello. E così, anche un po’ grazie al fatto che noi siamo ancora un’ora indietro perchè “settati” sul fuso italiano, rinunciamo per il momento a mangiare e partiamo spediti verso la Transilvania.

Lungo la strada vediamo il panorama cambiare velocemente e capiamo perchè questa regione prende il nome che ha, cioè letteralmente “oltre la foresta“: superata Sinaia ci avviciamo alle montagne, coperte di foreste, e poi le “superiamo”. La strada le attraversa ed una volta arrivati dall’altro lato gli alberi finiscono quasi improvvisamente e ci ritroviamo in una grande pianura con pochissima vegetazione. Non ce lo aspettavamo!

Romania - Transilvania

Lasciamo la strada principale, che va a nord verso Brasov, per dirigerci invece verso Bran, paesino dove si trova il castello di Dracula, un po’ più ad ovest e vicino a delle montagne.

Romania - Transilvania

Arriviamo verso le 15,00. Il paese è piccolo, in una zona molto rurale. Lungo la strada abbiamo visto varie persone spostarsi su dei carretti trainati da cavalli, magari trasportando anche della legna. Bran appare tutto concentrato nella zona della sua attrazione principale, attorno alla quale c’è un po’ di attività. Per il resto non vediamo molta gente. Troviamo parcheggio, paghiamo per un paio d’ore di sosta, e poi ci avviamo.

Il castello di Dracula

Il castello è arroccato sul fianco di una montagna e non è estremamente imponente, ma fa comunque la sua figura. Purtroppo non ci sono visite guidate, ma solo pannelli informativi nelle varie sale. A volte sono sia in romeno che in inglese, altre volte solo in romeno.

Romania - Bran

All’interno è pieno di scale strette e ripide che si salgono e scendono seguendo il percorso obbligato. I pavimenti e le scale sono in legno, così nel camminare si sentono dei “sinistri” scricchiolii… Ma pur essendo famoso come “castello di Dracula” non è particolarmente tetro, anzi! Le varie sale sono arredate con i mobili d’epoca e sono anche abbastanza belle, seppur non eccezionali. Gli unici riferimenti a Vlad Tepes, nome del personaggio storico che ha ispirato il vampiro di Bram Stoker, sono nei pannelli appesi nell’unica stanza a lui dedicata. Lì c’è anche un ritratto del sanguinario principe di Valacchia, che è però soltanto una copia. L’originale non si trova in Romania, ma è conservato nel castello di Amras, in Austria.

Romania - Dracula

Il percorso ci fa visitare il castello girando attorno al cortile interno, che troviamo ancora decorato con molte zucche per Halloween e dove alla fine si conclude la visita, durata circa un’oretta.

Romania - Bran

Il castello di Dracula non ci ha entusiasmati molto, ma in fondo eravamo preparati al fatto che non sarebbe stato niente di eccezionale. Usciamo e facciamo una passeggiatina nel mercatino che si trova vicino al suo ingresso. Sembra carino, ma in realtà vende più che altro souvenir tutti uguali e paccottiglia varia. Oltretutto molti dei banchi stanno già chiudendo.

Brasov

Verso le 17,00 il sole cala ed inizia a fare davvero freddo. Dopo una breve sosta in un supermarket, dove io trovo i miei biscotti preferiti (le jaffa cakes con il ripieno al lampone che ovviamente in Italia non vendono da nessuna parte!) e dove prendiamo acqua e altro “cibo da macchina” per il giorno dopo, ripartiamo e ci dirigiamo verso Brasov, meta finale della giornata.

Lungo la strada troviamo parecchi rallentamenti dovuti a lavori stradali e noi abbiamo sempre più fame, dato che a questo punto abbiamo chiaramente saltato il pranzo. Decidiamo quindi di lasciare le nostre cose in albergo e poi ci precipitiamo al Sergiana, ristorante che abbiamo scelto per la cena dopo un’attentissima lettura della Lonely Planet e un’ancora più attenta ricerca su tripadvisor.

Entriamo e chiediamo se c’è un tavolo per due, ma la cameriera ci dice di no. Proviamo a dire che possiamo aspettare che se ne liberi uno, ma nulla, insiste che la risposta è no. Panico. Ce ne andiamo sconsolati e ci fermiamo un momento all’uscita per schiarirci le idee e cercare un altro posto. Dopo qualche momento però vediamo delle altre persone uscire: allora forse si è liberato un tavolo! Rientriamo e per fortuna c’è un altro cameriere, che questa volta ci dice che non c’è problema e ci fa sedere!

Sospiro di sollievo, non vediamo l’ora di provare qualche piatto rumeno! L’attesa è piuttosto lunga, perchè il ristorante è pienissimo pur essendo giovedì, ma ne vale la pena. Luca prende un gulash accompagnato da patatine, io un ottimo “Transylvanian stew” a base di carne di maiale, panna acida e carote, accompagnato da polenta. Veramente buonissimo.

Ovviamente non può mancare il papanasi, dolce tipico della Romania, di cui avevo letto meraviglie: ed infatti non delude le aspettative, almeno non le mie!

Giorno 2 – 3 novembre 2017 – da Brasov a Sibiu (km fatti: 281)

Questa mattina i nostri piani originali prevedevano di fare una bella passeggiata a Brasov e poi di dirigerci a Sighisoara in modo da essere lì prima di pranzo e da avere tempo magari per una passeggiatina a Sibiu nel tardo pomeriggio.

Pochi giorni prima di partire però abbiamo scoperto due cose. La prima è che in Transilvania ci sono da vedere delle chiese sassoni fortificate dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Una volta saputa questa cosa, io mi sono impuntata che ne dovevo vedere almeno una, a qualunque costo. Luca non mi sembrava particolarmente interessato, ma ha detto che lasciava scegliere me. E così la decisione era presa: prima di andare a Sighisora saremmo passati da Viscri.

Romania - Transilvania

La seconda scoperta è stata che vicino Brasov c’è un posto dove salvano gli orsi bruni da situazioni davvero tristi di sfruttamento e pericolo e dove è possibile vedere questi orsi che si godono, finalmente, una vita felice e rilassata. L’idea di vedere gli orsetti (che proprio “-etti” non sono) ci ha entusiasmato e così abbiamo deciso di rinunciare, seppur a malincuore, a vedere Brasov per avere il tempo di fare questa deviazione. In fondo a volte le avventure più belle sono quelle che più ti scombinano i piani!

Libearty Bear Sanctuary di Zarnesti

Per prima cosa quindi, questa mattina, invece che uscire per una passeggiata e poi dirigerci a nord sulla strada verso Sighisoara, ci mettiamo in macchina e torniamo sulla strada verso Bran. Al bivio per Zarnesti però giriamo e ci dirigiamo verso il “Libearty Bear Sanctuary“.

Romania - Transilvania - Libearty Bear Sanctuary

Siamo in leggero anticipo, ma oltre a noi pian piano iniziano ad arrivare parecchie altre persone. Paghiamo il biglietto per la visita guidata in inglese e per avere la possibilità di scattare fotografie con la reflex, poi aspettiamo la formazione dei due gruppi. Uno meno folto per il tour in inglese, l’altro per quello in rumeno.

Romania - Transilvania - Libearty Bear Sanctuary

La visita è davvero bella ed interessantissima. La guida ci racconta come è nato questo centro e tutto il lungo lavoro burocratico che è stato necessario per poterlo aprire. Ci parla delle storie anche molto tristi dei vari orsi e ci spiega come loro se ne prendono cura ed offrono a questi animali la possibilità di una vita tranquilla in un ambiente sicuro ed adatto a loro. Non accolgono solo orsi provenienti dalla Romania, ma anche da altri Paesi. Hanno quasi tutti in comune delle storie terribili alla spalle.

Romania - Transilvania - Libearty Bear Sanctuary

Ci colpisce molto soprattutto la storia di Max, un orso che è stato di proprietà di un fotografo senza scrupoli che quando era ancora cucciolo lo ha accecato con degli spilli così che non reagisse al flash della macchina fotografica e gli ha tolto denti ed artigli per renderlo innoquo. In questo modo lo utilizzava per scattare foto ai turisti in compagni dell’orso e farsi pagare. Per fortuna dopo una lunga battaglia questi volontari sono riusciti a far sì che il governo della Romania emanasse alcune leggi a protezione di questi animali ed hanno ottenuto di poter prendere in custodia Max e tanti altri orsi con storie simili.

Romania - Transilvania - Libearty Bear Sanctuary

Le chiese sassoni fortificate

Alla fine della visita ci rimettiamo in marcia diretti verso nord. La nostra prossima tappa è a Viscri. La strada ripassa per Brasov, dove ci fermiamo a mangiare velocemente qualcosa. Purtroppo oggi il tempo non è bello come ieri e lungo la strada inizia anche a piovere.

Romania - Transilvania

Raggiungiamo Viscri dopo una decina di km su una strada sterrata. Si tratta di un piccolo villaggio piccolo, davvero povero e un po’ fatiscente. In giro non c’è quasi nessuno, macchine non se ne vedono, al massimo c’è qualche carretto trainato da cavalli. Ci colpiscono le casette, tutte colorate, e le galline che se ne vanno tranquille a zonzo in strada e davanti alle porte di alcune case.

Romania - Transilvania

In giro non c’è praticamente nessuno. Le pochissime persone che incontriamo lungo la strada ci fissano guardinghe e a dire il vero ci sentiamo un po’ a disagio. Troviamo un piccolo cartello che indica la direzione per la chiesa fortificata e subito la raggiungiamo. Nel muro bianco che la circonda c’è una porticina. Lasciamo la macchina lì davanti e ci avviciniamo.

Sulla porta un foglio di carta avvisa che dal primo di novembre la chiesa è chiusa… e ti pareva! Non mi arrendo, perchè comunque la porta è aperta. Così entriamo nel cortile e seguiamo il sentiero che salendo la collina porta ad un edificio che tutto sembra tranne che una chiesa. Davvero molto particolare!

Romania - Transilvania

Purtroppo però la chiesa è chiusa veramente e così ci dobbiamo accontentare di rimanere fuori sotto la pioggia e fare qualche foto all’interno del cortile. Che delusione!

A questo punto ripartiamo. Per tornare sulla strada asfaltata percorriamo un altro lungo tratto di strada sterrata, attraversando alcuni villaggi rurali davvero poveri. In alcuni le case sono più che altro baracche. La Romania è un Paese davvero pieno di contrasti.

Romania - Transilvania

Sighisoara, la città natale di Dracula

Dopo un’altra piccola delusione avuta nel trovare una seconda chiesa fortificata lungo la strada e constatarne la chiusura, intorno alle 16,00 arriviamo a Sighisoara. Di questa cittadina avevo letto meraviglie mentre cercavo informazioni per questo viaggio in Romania, quindi non vedo l’ora di fare una bella passeggiata per le sue strade.

Dopo aver parcheggiato raggiungiamo a piedi il centro storico. In giro ci sono davvero poche persone, c’è un silenzio quasi surreale. Ci mette un po’ tristezza, perchè giusto qualche negozietto di souvenir è aperto. Seguendo i consigli della Lonely Planet, partiamo dalla piazza in cui si trova la “casa di Dracula“, cioè l’edificio in cui a quanto pare nacque niente meno che il terribile Vlad Tepes!

Romania - Transilvania Sighisoara

Sighisoara, la cittadella medievale

Ammiriamo la torre dell’orologio con le sue statuine di legno e poi ci dirigiamo verso la chiesa del Monastero Domenicano. Sulla porta principale un cartello invita ad usare l’ingresso laterale, mentre gli orari dicono che la chiusura è alle 17,00. Sono le 16,30, quindi con entusiasmo mi dirigo verso l’ingresso laterale. Entrando però vengo fermata da una ragazza che mi dice che la chiesa è chiusa. Chiedo come mai, visto che dovrebbe chiudere alle 17,00. La ragazza mi risponde che non è vero, al che le faccio notare il grosso cartello proprio dietro di lei che dà ragione a me. Lei lo guarda, mi guarda scocciata, e poi dice: “Ah è vero, hai ragione. Però è chiuso”. E fine della questione, si rimette a fare quello che stava facendo e mi ignora completamente!

Romania - Transilvania Sighisoara

Resto senza parole ed un po’ allibita, ma è inutile discutere. Rinunciamo alla chiesa e riprendiamo a passeggiare. Qualche foto di rito insieme alla statua di Vlad Tepes e poi ci dirigiamo verso la “scala coperta”, che con i suoi 172 gradini porta al punto più alto della città, sopra una collina. Saliamo fino in cima, dove ci fa compagnia la musica di un signore che suona la chitarra in un angolo. Il panorama sarebbe di certo magnifico se non ci fosse davvero tanta nebbia. Peccato.

Romania - Transilvania Sighisoara

Ovviamente anche la Chiesa sulla Collina è chiusa ed oltretutto inizia a fare davvero freddino. Torniamo quindi indietro, ma prima di lasciare la cittadina ci rilassiamo e ci riscaldiamo un po’ prendendo un’ottima cioccolata calda in un locale molto carino appena fuori dal centro storico. Ottimo modo per concludere positivamente la visita. Sighisoara non ci ha impressionati molto. Mi rimane però la sensazione che in altri periodi dell’anno, o anche solo in una giornata meno uggiosa, possa fare ben altro effetto.

Romania - Transilvania Sighisoara

Sibiu

Quando ripartiamo verso Sibiu è ormai buio. Arriviamo in città che è praticamente ora di cena, quindi lasciamo velocemente le nostre cose al b&b e poi usciamo subito per mangiare. Questa sera ancora cucina tipica locale al Crama Sibiu Vechi, un ristorante situato in una cantina!

L’atmosfera è molto particolare, con i camerieri in abito tradizionale della zona e le pareti con i mattoni a vista. Io scelgo un piatto a base di maiale alla griglia e polenta, mentre Luca prende lo “stufato del contadino” e poi le “sarmale cu mamaliga”, cioè degli involtini di carne avvolti nelle foglie di cavolo ed accompagnati appunto dalla mamaliga, cioè la polenta. Da quanto ho capito si tratta di un piatto nazionale della Romania. Io invece ovviamente non posso rinunciare a mangiare di nuovo il papanasi. Insomma, un’altra cena eccellente.

Romania - cena in Trnasilvania

Giorno 3 – 4 novembre 2017 – da Sibiu a Bucarest (km fatti: 283)

Verso Bucarest

Ieri non abbiamo avuto tempo di vedere Sibiu, ma anche questa mattina il tempo è tiranno e quindi purtroppo dobbiamo rinunciare. Già alle 8,00 siamo in macchina e partiamo senza esitazione, perchè ci attendono 4 ore di viaggio e dobbiamo riconsegnare la macchina alle 12,00.

Per un bel po’ viaggiamo circondati da una nebbia così fitta che non riusciamo a vedere nulla della zona che stiamo attraversando. Poi pian piano la situazione migliora e scopriamo con sorpresa di essere in una valle piena di alberi, su una strada che costeggia un fiume. I paesaggi che ci circondano sono molto belli, anche se di tanto in tanto la strada attraversa piccoli paesini e villaggi davvero poveri. Solo alcuni sono un po’ più sistemati ed hanno un aspetto più curato.

Pian piano ci avviciniamo a Bucarest, la strada si fa sempre più affollata e alla fine gli alberi che prima ci circondavano lasciano il posto ad un pasaggio del tutto diverso, quello tipico delle periferie urbane. Alle 12,00 precise, puntualissimi, siamo all’autonoleggio per riconsegnare la macchina. Ci vuole un po’ per i vari controlli di rito, ma è tutto ok e alla fine ci riportano all’aeroporto.

Primo giorno a Bucarest

All’aeroporto mangiamo al volo qualcosa e poi con l’autobus 783 raggiungiamo il centro città. Il nostro albergo si trova proprio vicino a Piata Unirii, dove il 783 fa capolinea. Passiamo quindi al volo a lasciare i bagagli e subito usciamo per sfruttare al meglio il pomeriggio alla scoperta della capitale della Romania.

Romania - Bucarest

Avremmo voluto cominciare con la visita del Parlamento, ma quando ieri abbiamo telefonato per prenotare era già tutto pieno. E così abbiamo chiamato nuovamente questa mattina per prenotare una visita per domani.

Romania - Bucarest

Decidiamo allora di prendere la metro e andare verso la zona del lago Herastrau, attorno al quale si concentrano molti punti di interesse. La fermata metro più vicina è “Aviatorilor”, dove quindi scendiamo. Da lì facciamo una bellissima passeggiata lungo dei magnifici viali alberati, i cui colori autunnali ci regalano davvero uno spettacolo incredibile. Passiamo anche davanti all’arco di trionfo, costruito nel 1936 per commemorare la riunificazione della Romania nel 1918. È interessante che questo arco non sia il primo costruito in questo punto: nel 1878, quando il Paese ottenne l’indipendenza, ne fu costruito uno provvisorio in legno. Esso fu in seguito sostituito da un altro, sempre provvisorio, che venne infine demolito nel 1935 per lasciar spazio a quello che si può ammirare oggi.

Romania - Bucarest

Il Museo del Villaggio

Dopo una camminata di circa 15 minuti, arriviamo alla nostra meta: il Museo del Villaggio. Si tratta di un museo all’aperto dove tantissime case, chiese ed altre costruzioni tipiche delle varie zone della Romania sono state ricostruite. Il risultato è un parco davvero incredibile in cui passeggiare è piacevolissimo. Tra l’altro, per gli studenti l’ingresso costa appena 4 lei, che equivalgono a circa 1 euro!

Romania - Bucarest - Museo del villaggio

Romania - Bucarest - Museo del villaggio

Entriamo quindi nel “museo” e iniziamo a girovagare, curiosando in giro e fermandoci per fare tantissime foto. In alcune delle casette si può anche entrare ed osservare gli arredi tipici. È davvero un posto molto particolare.

Romania - Bucarest - Museo del villaggio

Romania - Bucarest - Museo del villaggio

Siamo fortunati perchè oggi il tempo è stupendo. Fa un po’ freddo, ma ci godiamo a pieno la passeggiata in questo bel posto ed il lago, circondato da alberi tinti dei colori dell’autunno, ci regala degli scorci davvero magnifici. Verso le 17,00 però il sole comincia ad andare via e così ci avviamo all’uscita.

Romania - Bucarest - Museo del villaggio

Hard Rock Cafe

In questa zona si trova anche l’Hard Rock, che per noi è tappa obbligatoria. Infatti io colleziono le magliette e Luca le spillette. Mentre ci dirigiamo lì però ci godiamo le ultime luci del giorno sul lago. Il panorama è davvero incantevole e romantico. In effetti, ci sono anche delle coppie di sposi che stanno facendo le foto proprio con questo bellissimo sfondo!

Romania - Bucarest

Ci attira poi un banchetto che vende i kurtoskalacs. Sono dei dolci che ci avevano già incuriositi a Bran, ma ai quali avevamo rinunciato perchè non era l’orario giusto. Ora invece decidiamo che è il momento perfetto per una merenda e ne prendiamo uno con zucchero e cannella: una delizia assoluta! Ci sediamo su una panchina e guardiamo il lago al tramonto mentre ci godiamo questo dolce buonissimo. In pratica la perfezione!

Romania - Bucarest

Finito di gustare il kurtoskalacs, passiamo dallo shop dell’Hard Rock e poi ci avviamo verso il centro città con un autobus. Ceniamo velocemente al Mc Donald’s e poi, prima di tornare in albergo, decidiamo di fare una passeggiata lungo Calea Victoriei.

Giorno 4 – 5 novembre 2017 – Bucarest

Visita al Palazzo del Parlamento

Questa mattina abbiamo la visita guidata del Palazzo del Parlamento alle 10,00. Ci avviamo quindi a piedi, percorrendo il lungo ed elegante viale che lo collega a Piata Unirii. Ci viene subito il dubbio… dove sarà l’ingresso per le visite guidate? La domanda non è banale, dato che questo edificio è veramente gigantesco! Si tratta addirittura del secondo più grande edificio governativo al mondo in termini di estensione, battuto solamente dal Pentagono statunitense!

Romania - Bucarest

Decidiamo di chiedere a google, mettendo il navigatore. E niente, ovviamente ci porta all’ingresso sbagliato! La guardia al cancello ci ferma e ci guarda un po’ storto quando diciamo che siamo lì per la visita guidata. Ci chiarisce che l’accesso giusto è esattamente dal lato opposto. Beh, certo, altrimenti era troppo facile!

Romania - Bucarest

Allunghiamo un po’ il passo per paura di fare tardi e raggiungiamo quindi l’ingresso per i visitatori, dove ci accorgiamo che ci sono quasi solo italiani! La Romania a quanto pare è una meta molto gettonata per noi italiani in questo periodo.

La visita, in inglese, parte puntuale e la guida è un ragazzo molto bravo e preparato. Ci mostra solo una piccola parte (circa il 2%) di questo palazzo gigantesco, eppure camminiamo parecchio. Vediamo sale stupende, riccamente decorate con marmi e legni pregiati.

Ci colpiscono soprattutto il bellissimo teatro, usato oggi come sala per le conferenze, e la meravigliosa sala da ballo voluta da Ceausescu e usata ancora oggi per grandi ricevimenti e feste.

Romania - Bucarest

Romania - Bucarest

Romania - Bucarest

Purtroppo non siamo molto fortunati ed oggi non è possibile visitare le terrazze, che invece di solito sono aperte al pubblico. Siamo però comunque molto soddisfatti, la visita è stata estremamente interessante e bella, ne è assolutamente valsa la pena.

Caru cu Bere

Finita la visita è ormai ora di pranzo. Ci dirigiamo verso Calea Victoriei, dove prima di proseguire ci fermiamo davanti al museo nazionale di storia rumena. Secondo la Lonely Planet, dovremmo trovare lì davanti la “famosa” statua bronzea dell’imperatore Traiano, ritratto nudo mentre tiene in braccio la lupa capitolina. Questa statua è diventata famosa proprio perchè è stata da subito derisa per via della nudità dell’imperatore. Ed infatti quando chiediamo informazioni ci dicono che è stata da poco rimossa perchè era stata vandalizzata!

Romania - Bucarest

Proseguiamo la nostra passeggiata e decidiamo di andare a mangiare da Caru cu Bere, uno dei ristoranti più famosi e tipici della città.

Si tratta di un locale che è in attività dal 1879 e che propone piatti tipici della cucina rumena. Ad affascinare più di tutto sono però, una volta entrati, le magnifiche decorazioni in stile art nouveau. Davvero bello, vale la pena anche solo entrare a dare un’occhiata.

Romania - Bucarest - Caru cu Bere

Dopo pranzo, già che siamo lì, decidiamo di entrare a visitare la chiesa Stavropoleos, che si trova giusto qualche metro più avanti. È un vero gioiellino, costruita nel 1724 secondo lo stile Brancoveanu (uno stile artistico ed architettonico sviluppatosi in quel periodo in Romania) e riccamente decorata. Quasi a farle compagnia, c’è anche un piccolo chiostro molto bello. Il contrasto con gli edifici che la circondano, palesemente molto più recenti e soprattutto molto più grandi, è davvero particolare.

Romania - Bucarest Romania - Bucarest

Piazza della Rivoluzione

Proseguiamo ora su Calea Victoriei fino a Piata Revolutiei, la piazza della Rivoluzione. Questo luogo è famoso perchè, affacciandosi dal balcone di quello che al tempo era il palazzo del Comitato Centrale, il dittatore Causescu tenne il suo ultimo discorso. Ebbe inizio proprio lì, in pratica, la rivoluzione che ha portato, nel 1989, alla caduta del comunismo in Romania.

Oggi, al centro della piazza svetta il monumento chiamato “Memoriale della Rinascita”. Si tratta di un obelisco alto 25 metri che “infilza” una sfera. A quanto pare, dovrebbe simboleggiare il popolo che si ribella al comunismo, rappresentato dalla sfera che viene così distrutta. In completa antitesi con uno dei quadri esposti nel Palazzo del Parlamento, dove invece sono ritratte delle persone, tutte vestite alla stessa maniera, che danzano felici attorno ad una sfera e dunque celebrano l’ideologia comunista.

Romania - Bucarest

Sempre in piazza della Rivoluzione c’è anche una strana statua di un uomo seduto. Mentre la osserviamo e ci chiediamo chi possa essere, ci si avvicina un signore che avevamo visto poco prima su una panchina e che dava l’idea di essere un barbone. Inizia a spiegarci che la statua ritrae Iuliu Maniu, un politico molto importante in Romania nella prima metà del Novecento, e ci racconta la storia di questo personaggio.

Ci fa poi qualche domanda, vuole sapere da dove veniamo. Sentendo che siamo italiani inizia a parlarci di Dante e Petrarca, dicendo di esserne un grande appassionato. Comincia poi a parlarci di se stesso, raccontandoci di essere un ex-professore mandato in pensione prima di aver raggiunto l’età pensionabile e che per questo ora non ha di che vivere. Non sappiamo se ci sta dicendo la verità o meno, ma ci mette comunque un po’ di tristezza e gli lasciamo qualche lei.

Alcune chiese di Bucarest

Decidiamo a questo punto di deviare verso il Bulevardul Nicolae Balcescu, un grande viale che percorriamo dirigendoci verso Piata Unirii. La Lonely Planet segnala in questa zona alcune chiese interessanti, tra cui la più antica di Bucarest!

Si tratta in particolare della Biserica Curtea Veche, la “Chiesa dell’Antica Corte Principesca”. Al suo interno ci sono degli affreschi del Cinquecento, un po’ sbiaditi ma originali.

Romania - Bucarest

Altra chiesa molto interessante è quella della Principessa Balasa, nel cui cortile molto bello vediamo alcune persone elegantemente vestite che scattano le foto dopo un battesimo.

La cosa interessante è che le piccole chiesette di questa zona contrastano molto con i grandi palazzi che le circondano e che praticamente le nascondono alla vista. In effetti sono riuscite a sopravvivere quasi per miracolo alle demolizioni degli anni ’80, volute da Ceaucescu che aveva intenzione di costruire una nuova città socialista.

Romania - Bucarest

A questo punto facciamo ancora un passeggiata in Piata Uniri e nel grande giardino che c’è al centro, godendoci la bella luce del pomeriggio nonostante il freddo. Il nostro viaggio in Romania però volge al termine e così ci avviamo per riprendere i bagagli in albergo e poi dirigerci all’aeroporto. Si torna a casa!

Romania - Bucarest

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