Scozia on the road – Esperienze e consigli utili

Scozia on the road – Esperienze e consigli utili

Come ho ampiamente raccontato nel “diario di viaggio“, abbiamo trascorso 15 giorni bellissimi “on the road” in Scozia. L’organizzazione di questo viaggio è stata piuttosto lunga e le abbiamo dedicato moltissimo tempo, un po’ perchè volevamo riuscire a far fruttare il più possibile i pochi giorni a disposizione ed un po’ perchè era il nostro primo viaggio di questo tipo.

Ovviamente la prima cosa che abbiamo fatto è stata scegliere l’itinerario, cosa già di per sè non banale se si vuole visitare un Paese che ha tantissimo da offrire come la Scozia. Una volta deciso quello, direi che ci sono stati 4 argomenti principali da gestire: la macchina, dove dormire, il cibo, gli ingressi nei posti che volevamo visitare.

1 – La macchina (e la guida a sinistra!)

La guida “dall’altra parte” era la nostra principale preoccupazione prima di partire. Pur avendo letto in giro che alla fine non è nulla di terribile, eravamo sicuri che avremmo costantemente rischiato la vita. E invece no, con nostra grande sorpresa non è successo.

I primi giorni abbiamo dovuto prestare un po’ più di attenzione del solito, soprattutto ad imboccare le rotonde in senso orario, ma essendo in due uno guidava e l’altro gli ricordava di tenersi a sinistra o di dare la precedenza a destra immettendosi nella rotonda. Ed è filato tutto liscio. Anzi, dopo qualche giorno andavamo proprio tranquilli.

Altra preoccupazione erano le strade “single track“. Ma anche nelle stradine più strette non abbiamo avuto problemi. È solo una scocciatura il fatto di doversi fermare ogni pochi metri per lasciar passare qualcuno, ma succede solo nelle zone più turistiche. Nei posti un po’ più sperduti ci sono poche macchine e si procede spediti.

Bealach Na Ba - Scozia on the road

Quello che invece ci ha creato più problemi alla guida è stata la larghezza delle corsie delle strade scozzesi. Sono tutte strettissime, a prescindere da se si tratta di viuzze di campagna o di grandi strade vicino Edimburgo.

Per quanto riguarda l’affitto della macchina, noi abbiamo usato Rentalcars. Non ci siamo trovati particolarmente bene, dato che per un loro disguido abbiamo dovuto attendere più di un’ora in aereoporto prima di avere la macchina. Al momento di ritirarla abbiamo comunque deciso di spendere un po’ di più e prendere il doppio guidatore e le miglia illimitate. Non ce ne siamo pentiti.

2 – Dove dormire

Trattandosi di un viaggio on the road, abbiamo ovviamente dormito quasi ogni notte in un posto diverso, ma sempre in b&b prenotati da casa con molti mesi di anticipo. In alcuni casi, come ad esempio per l’isola di Skye, avevamo prenotato addirittura prima di prendere i biglietti aerei!

L’unico consiglio importante qui è: prenotate con molto molto anticipo e non pensate di “andare all’avventura”. Abbiamo conosciuto una coraggiosissima coppia di italiani che con tanto di figlie piccole al seguito era partita senza aver prenotato nulla. Risultato: stavano davvero impazzendo per riuscire a trovare posti in cui dormire.

Ad agosto la Scozia è tutta davvero al completo. Ovunque si legge solo “sorry, no vacancies”. Ed infatti lo scorso anno avevamo pensato di fare questo viaggio ma avevamo dovuto rinunciare. Ci eravamo mossi troppo tardi e ormai non si trovava più posto quasi da nessuna parte.

Quest’anno ci siamo organizzati per tempo, ma devo dire che già prenotando a febbraio abbiamo fatto un po’ fatica a trovare posto nelle zone più a nord. Volevamo ad esempio fermarci due notti nella zona di John O’Groats, la località da cui parte il traghetto per le isole Orcadi, ma era tutto pieno. Alla fine abbiamo prenotato a Thurso, che è a mezz’ora di macchina da lì.

Gli altri punti “difficili” sono Skye, dove già a febbraio erano rimaste quasi solo camere a prezzi esorbitanti, ed Edimburgo, che pur avendo ampissima scelta ad agosto è talmente presa d’assalto dai turisti che si rischia di dover spendere davvero tanto per pernottare.

Per una buona metà delle notti abbiamo usato airbnb, trovandoci molto bene praticamente ovunque e riuscendo a non spendere una fortuna. Come al solito l’importante è leggere bene le recensioni degli altri viaggiatori.

Posti che ci sono piaciuti:

Ci sono invece un paio di posti in cui abbiamo deciso di “trattarci bene” e abbiamo speso qualcosa in più, ma ne è valsa la pena e mi sento davvero di consigliarli. Il primo è stato Inverness: abbiamo dormito al “Castle View guesthouse“, un b&b in pieno centro con una magnifica vista sul castello. Colazione ricchissima e davvero buona, la proprietaria gentilissima. Ci sono più camere con prezzi diversi, noi abbiamo speso 78£, colazione inclusa. Non economico, ma neanche un prezzo assurdo (considerando i prezzi scozzesi) e comunque siamo stati veramente bene. Unica pecca il parcheggio un po’ difficile da trovare.

Altro posto che consiglio assolutamente è invece a Durness, il “Churchend Cottage“. Qui abbiamo speso 85£ colazione inclusa, ma i prezzi della zona sono quelli e i posti in cui dormire davvero pochissimi, anche perché il paesino stesso è piccolo. Anche in questo caso comunque ne è valsa la pena, la camera e il b&b in generale sono belli e curati in ogni dettaglio. C’è anche il parcheggio proprio davanti all’ingresso, la colazione è buona e abbondante ed i proprietari sono simpaticissimi.

L’unico ostello in cui abbiamo dormito è stato invece lo Skyewalker Hostel. Un posto bellissimo (a tema Star Wars!), pulito e accogliente. C’è una grossa cucina con tutto l’occorrente e il personale è gentilissimo. Ci sono a disposizione giochi da tavolo e chitarre, la possibilità di stare in compagnia non manca. Noi avevamo una delle stanze con bagno privato, ma ci sono anche le tipiche camerate da ostello con bagni in comun, più economiche. Unica pecca: si trova in un posto davvero sperduto nel nulla, è praticamente irraggiungibile senza macchina e lontano praticamente da tutto. Inoltre i cellulari lì non prendono e non c’è il wifi, quindi siamo stati un po’ “isolati” per due notti.

3 – Il cibo

Noi al cibo ci teniamo tantissimo, ma non siamo andati in Scozia per fare turismo culinario, che d’altro canto non sarebbe stata una grande idea.

Posso dire in generale che per il cibo abbiamo speso tanto, anche cercando di arrangiarci molto dove possibile. Magari nei singoli pasti non abbiamo speso cifre astronomiche, ma sul totale il cibo è stata una delle voci che ha intaccato di più il nostro budget. Trattandosi di un viaggio on the road in macchina ed avendo dormito quasi sempre in b&b non abbiamo avuto spesso la possibilità di cucinare, ma ad esempio a Skye avevamo a disposizione la cucina dell’ostello e l’abbiamo usata: pacco di penne portato dall’Italia (che non si sa mai) e salmone locale, ne è venuta fuori una pasta al salmone eccellente!

Quello che veramente ci è mancato è stata l’infinita varietà di cibo da strada buono ed economico che abbiamo qui a casa. Che poi ad Edimburgo ovviamente c’è molta più scelta e non si fatica a trovare qualcosa da mangiare al volo, ma nelle zone più sperdute della Scozia non è esattamente così facile.

Percorrendo la costa della penisola di Applecross ad esempio abbiamo chiesto e ci hanno risposto che non c’era nessun locale dove fermarsi a mangiare, se non ad Applecross stessa (dove la scelta era fra ben due locali di numero).

A Durness invece la scelta per la sera era fra tre soli ristoranti. Abbiamo poi individuato un unico piccolissimo minimarket e basta, fine delle opzioni.

Supermercati

In generale abbiamo cercato di non spendere troppo almeno per il pranzo, ma a volte è stata dura procurarsi l’occorrente per dei panini accettabili. La catena di supermercati in cui ci siamo trovati meglio è stata forse la coop, almeno come qualità. La lidl invece ci è piaciuta meno ma di solito aveva un po’ più di scelta. Anche nei posti più sperduti qualcosa abbiamo trovato comunque e ci siamo arrangiati. Il nostro errore tattico da novellini è stato quello di non pensare a portare un coltello, che ci avrebbe fatto parecchio comodo. Lezione imparata.

Quello che ci ha lasciato più perplessi comunque è stata la quantità allucinante di prodotti pronti, già cotti e impacchettati, venduta nei supermercati. Abbiamo visto addirittura un intero hamburger (inteso nel senso di panino con dentro carne, insalata, formaggio, etc) già cotto, confezionato e pronto per essere riscaldato con il microonde. In America me lo sarei aspettato, in Scozia onestamente no.

Ad ogni modo, fra tutto questo cibo pronto si trovavano soprattutto cose da scaldare, che quindi non facevano molto al caso nostro. Di panini come li intendiamo noi (o pane che non fosse quello gommoso a fette) e cose con cui riempirli nemmeno l’ombra. Ci hanno però salvati i tramezzini e i “wraps”, farciti con le cose più assurde ma di solito buoni e perfetti per essere mangiati al volo durante il viaggio.

Fast food

Alla fine qualche volta abbiamo mangiato da Mc Donald’s, se non altro perchè era la soluzione in quel momento più comoda, veloce ed economica. Non che si possa mangiare in un fast food troppo spesso, ma anche pranzare con i tramezzini tutti i giorni dopo un po’ ci avrebbe fatto venire la nausea.

Cibo buono

Comunque per quanto la scelta sia un po’ limitata e le proposte più o meno sempre le stesse, se si spende qualcosa in più anche la Scozia ha del buon cibo da offrire. Di solito a cena cercavamo quindi di provare qualcosa di più tipico anche spendendo magari un po’ di più.

Il piatto tipico per eccellenza penso sia il fish & chips, che si trova ovunque. Il migliore in assoluto noi lo abbiamo preso al “The Bay” a Stonehaven. Peccato solo che non abbiano posti a sedere (è tutto “da asporto”), se non un paio di tavoli di legno davanti al locale, e che quando ci siamo stati noi stesse piovendo alla grande. Abbiamo finito per mangiare in macchina, ma ne è valsa comunque la pena. Era enorme, ottimo e neanche molto costoso.

A Durness abbiamo mangiato da “Sango Sands Oasis“, su consiglio della proprietaria del b&b, e ci è piaciuto davvero moltissimo. Lì io ho mangiato un filetto di salmone veramente eccellente e Luca ha provato della carne di cervo di cui è rimasto entusiasta.

Ma il posto dove abbiamo mangiato meglio in assoluto è stato “The Mustard Seed” ad Inverness. Un ristorante sicuramente di buon livello, tutto quello che abbiamo preso era più che eccellente. È stata anche la cena più costosa dell’intero viaggio, ma non ce ne siamo pentiti. Io ho preso un filetto di bovino highlander e credo lo ricorderò sempre come una delle cose più buone che io abbia mai mangiato. Come dolce abbiamo preso un crumble alle mele e cannella, con il gelato alla vaniglia sopra, che era semplicemente perfetto.

Non fate tardi

L’unico vero consiglio riguardo il cibo comunque è: non fate tardi. Chiunque sia stato in Gran Bretagna o in Paesi del nord d’Europa sa che in questi posti si cena presto. In Scozia o si cena presto o non si cena proprio. Da quello che abbiamo visto le cucine di solito chiudono intorno alle 21,00, quindi se si arriva oltre le 20,30 magari non fanno neanche sedere o mettono direttamente il cartello “chiuso” per non far entrare altri clienti.

In un paio di occasioni ci è anche successo di fare troppo tardi in giro e di non riuscire a cenare. Ce la siamo cavata con tarallucci e crackers, ma di fatto siamo andati a letto quasi senza cena. Ovviamente la questione è diversa a Edimburgo, dove qualcosa da mangiare lo si trova anche tardi. I ristoranti però chiudono presto anche lì. Quindi, se volete mangiare bene, non fate tardi.

4 – Gli ingressi a pagamento

Una parte abbastanza sostanziosa del budget va dedicata agli ingressi nei vari luoghi che si vogliono visitare. In alcuni casi ovviamente non c’è nulla da pagare, ad esempio a Skye ci sono varie escursioni che anche chi non è un alpinista esperto può fare e che non richiedono una guida. In altri semplicemente l’ingresso è gratuito, come ad esempio nel caso della bellissima National Gallery e della Scottish National Gallery of Modern Art, entrambe ad Edimburgo ed assolutamente da non perdere.

La maggior parte dei luoghi di interesse però è tutta a pagamento. In particolare occorre di solito acquistare un biglietto per poter visitare i tantissimi castelli scozzesi, molti dei quali sono di proprietà privata. Ma d’altro canto, una volta in Scozia, come si può non visitarne almeno qualcuno?

Un buon metodo per non rinunciare alle visite e riuscire a risparmiare un po’ è quello di acquistare preventivamente una tessera sconto.

Explorer Pass

Noi ci siamo trovati molto bene con l’Explorer Pass dell’associazione Historic Environment Scotland, che è proprietaria o gestisce moltissimi siti di interesse in tutto il Paese. Questa soluzione è stata perfetta per noi, perchè questa tessera esiste in due versioni: una valida 3 giorni nell’arco di 5, l’altra 7 a scelta su 14. Entrambe danno comunque accesso a oltre 70 siti gestiti dalla Historic Environment e permettono di saltare la fila nei castelli di Stirling e di Edimburgo. Dal momento che il nostro on the road durava due settimane, la seconda opzione faceva esattamente al caso nostro.

In particolare, noi abbiamo preso un Pass per adulti ed uno “concession”, categoria in cui rientrano gli studenti, spendendo in totale 75,60£ (ma i prezzi variano in base alla data scelta per l’utilizzo). Non è poco, ma abbiamo risparmiato 81£, dato che se non avessimo avuto questa tessera gli stessi ingressi ci sarebbero costati in totale 156,60£. In pratica più del doppio!

Oltretutto sapevamo che avremmo comunque visitato sia il castello di Stirling che quello di Edimburgo, che sono fra i castelli più costosi in assoluto. Infatti un adulto, per entrare in entrambi, spende 32£. Il Pass per adulti noi lo abbiamo pagato 42£, quindi con appena 10£ di differenza siamo entrati in una decina di altri posti!

Abbiamo anche trovato comodo il fatto che sul sito della Historic Environment si trovino tutte le informazioni relative ai vari luoghi ai quali la tessera dà accesso, compresi gli orari di apertura ed avvisi di eventuali chiusure impreviste. E dato che i siti a cui il Pass dà accesso sono sparsi un po’ ovunque in Scozia, credo che questa sia davvero una possibilità da valutare se si fa un viaggio on the road in terra scozzese.

Se invece vi troverete a visitare solo una zona specifica della Scozia, esistono anche delle versioni dell’Explorer Pass specifiche ad esempio per le isole Orcadi o per i Borders.

Altri Pass per visitare la Scozia

Le possibilità sono davvero tante comunque e la scelta dipende in parte da quali siti interessano maggiormente ed in parte da quali zone si visiteranno.

Ad esempio, si può scegliere di diventare membri del National Trust for Scotland. In questo caso con l’iscrizione annuale si ha accesso a tutti i siti del fondo, oltre ad avere la possibilità di parcheggiare gratuitamente in tali siti. L’iscrizione può essere fatta per un singolo membro o per un’intera famiglia, con costi che variano da caso a caso. Ma secondo me la cosa veramente interessante in questo caso è la collaborazione esistente tra il National Trust for Scotland ed il FAI (Fondo Ambiente Italiano). Infatti l’iscrizione annuale al FAI garantisce non solo l’accesso a tutti i beni dell’ente stesso, ma anche alle proprietà del National Trust of England and Wales, del National Trust for Jersey, del National Trust for Scotland e del National Trusts of Australia!

Un’altra opzione è quella di prendere lo Scottish Heritage Pass, che è valido per 7 giorni consecutivi dalla prima attivazione e dà accesso ad alcuni siti del National Trust ed a tutti quelli dell’Historic Environment.

Anche la Historical Houses Associations propone la possibilità di diventare membri a diversi livelli ed ottenere così l’accesso gratuito alle sue proprietà, che comprendono castelli e dimore storiche.

Infine, sul blog “50 sfumature di viaggio“, c’è un articolo utilissimo ed interessante proprio a proposito della scelta dei Pass per visitare la Scozia. Si tratta di una mini guida super dettagliata che magari può essere utile!

**12 settembre 2017**

Disclaimer: tutti gli alberghi ed i ristoranti che sono stati qui menzionati e linkati sono stati da noi provati durante il viaggio. In tutti abbiamo regolarmente pagato e l’unica ragione per cui sono qui citati è che ci sono piaciuti. Non abbiamo ricevuto sconti nè incentivi di alcun genere per scrivere questo articolo.

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