Dove ciaspolare vicino Roma: i Monti Simbruini

Dove ciaspolare vicino Roma: i Monti Simbruini

Febbraio 2021, tanta neve e i confini regionali chiusi. Non potendo andare in Abbruzzo a sciare come facciamo solitamente, abbiamo deciso di cercare un buon posto per ciaspolare vicino Roma.

Nel Lazio le possibilità in questo senso sono forse meno che in altre regioni, ma comunque ci sono. Ovviamente la prima idea era stata il Terminillo, detto anche “la montagna di Roma”. Dato però che tutti i romani sembravano aver avuto la nostra stessa idea, abbiamo presto deciso di cercare un’alternativa.

Alla fine, insieme a degli amici, siamo stati sui Monti Simbruini, nello specifico a Fondi di Jenne. È stata un’ottima scelta, abbiamo trascorso una bellissima giornata, scoperto cose interessanti e ammirato paesaggi pieni di fascino. Non saranno le Dolomiti, ma anche i Monti Simbruini regalano grandi soddisfazioni. E si trovano a due passi da Roma.

La nostra giornata sulle ciaspole

Come spiegherò meglio più avanti, noi abbiamo deciso di partecipare a un’escursione organizzata. In particolare abbiamo scelto l’associazione Vivere l’Aniene, che organizza tante attività a contatto con la natura nella zona di Subiaco.

Trattandosi pur sempre di un fine settimana, e non volendo alzarci all’alba, abbiamo optato per la ciaspolata pomeridiana, con partenza alle 14.30. Ci siamo comunque mossi un po’ prima e, armati di panini, siamo arrivati alla piana di Fondi di Jenne verso le 12.45. Giusto il tempo per improvvisare un pic-nic su uno dei tavoli di legno dell’area attrezzata, semi-immerso nella neve, e chiacchierare un po’.

Abbiamo riconosciuto facilmente le nostre guide quando sono arrivate, poi giusto il tempo di sbrigare le formalità e regolare le ciaspole (l’affitto era incluso nell’escursione) e siamo partiti. Già dopo il primo tratto su una grande distesa di neve, la guida ci ha fatto fermare. Subito abbiamo iniziato ad apprezzare il valore aggiunto che dà un’esperienza fatta in compagnia di qualcuno che conosce bene il proprio territorio. Finite le spiegazioni sul parco naturale in cui ci trovavamo, abbiamo ripreso a camminare, questa volta all’interno di un bellissimo bosco di faggi. La faggeta dei Monti Simbruini è, fra l’altro, tra le più estese di tutta Europa!

faggeta dei Monti Simbruini

Un’altra cosa sorprendente (almeno per noi cittadini ignoranti)? Le faggiole, i frutti del faggio, sono commestibili! In realtà lo sono solo in piccole quantità e se opportunamente trattate, perchè contengono delle tossine. Però a quanto pare un tempo venivano perfino tostate e usate come una specie di caffè.

La guida ci ha parlato anche degli animali che si possono incontrare in questi boschi e ci ha mostrato le impronte lasciate da una lepre, spiegandoci come riconoscerle. Se fossimo stati da soli non ci saremmo forse nemmeno accorti di quei segni lasciati nella neve.

Principalmente comunque abbiamo camminato. Il dislivello dell’escursione era di circa 250 m, quindi una cosa davvero fattibile anche per noi che eravamo assolutamente fuori allenamento. Abbiamo fatto due soste panoramiche. La prima per ammirare la vista sul monte Tarino, una delle cime più importanti dei Simbruini. La seconda invece in un punto dal quale si vede il monte Viglio, cima più alta dei monti Càntari. Essenzialmente da dove eravamo potevamo osservare il confine tra il Lazio e l’Abruzzo, un tempo tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie.

La ciaspolata si è conclusa poi con un tramonto magnifico. Mentre tornavamo al punto di partenza infatti il cielo si è acceso dietro i rami della faggeta, regalandoci una visione davvero stupenda. Eravamo stanchi, ma dopo una giornata così la fatica è una bella cosa.

faggeta dei Monti Simbruini al tramonto

Il parco naturale regionale dei Monti Simbruini

Uno dei temi di cui abbiamo parlato con la guida è stato proprio il parco naturale regionale dei Monti Simbruini, del quale stavamo esplorando una piccolissima area. Il parco infatti è molto vasto, si estende per circa 30000 ettari ed è fra le aree protette più grandi del Lazio. È stato creato nel 1983 e al suo interno ci sono 7 piccoli comuni laziali, alcuni appartenenti alla provincia di Roma e altri a quella di Frosinone.

Proprio all’inizio della nostra ciaspolata la guida ci ha parlato di alcuni degli elementi che caratterizzano di più il parco: le sue estese faggete, il carsismo e la ricchezza di acqua. Non è un caso che questi monti portino il nome che hanno. “Simbruini” viene infatti dal latino “sub imbribus“, cioè “sotto le piogge”, nome che i romani diedero alla zona per via delle abbondanti precipitazioni. E non è un caso nemmeno che all’interno dell’area nascano 3 fiumi le cui sorgenti sono piuttosto importanti, anche al giorno d’oggi, per l’approvviggionamento idrico di Roma e di altre città del Lazio: l’Aniene, il Simbrivio e il Liri. Ma in effetti, già gli antichi acquedotti romani prelevavano l’acqua da queste zone!

All’interno del parco dei Monti Simbruini ci sono moltissimi percorsi interessanti, non solo da fare in inverno con le ciaspole ai piedi, ma anche durante la bella stagione. Ci sono sentieri per vari livelli di difficoltà, dalle semplici escursioni ai sentieri di più giorni. Uno di questi ad esempio è il Cammino delle Abbazie, che tocca alcuni luoghi ricchi di storia e assolutamente suggestivi, come il monastero di San Benedetto.

Fra le altre attività che si possono fare nel territorio del parco c’è poi l’osservazione degli animali. Gli escursionisti più fortunati potrebbero avvistare ad esempio dei cervi, reintrodotti con successo all’interno di questi ambienti. Il modo più facile per vederli però è sicuramente visitare l’area faunistica del cervo a Cervara di Roma, magari prenotando una visita guidata.

Consigli pratici per una ciaspolata vicino Roma ben riuscita

In anni normali ciaspolare vicino Roma non era fra le attività più gettonate e suppongo non fosse difficile organizzare una ciaspolate anche all’ultimo minuto. In fondo se gli impianti di risalita sono aperti, gli amanti della neve tendono a preferire sci o tavole da snowboard. E insomma, tutto sommato anche a me sembra logico: perchè faticare camminando su e giù per la montagna con la neve fresca, quando puoi farti comodamente portare in cima da una seggiovia e poi scivolare a valle grazie alla forza di gravità? Scherzo ovviamente, anche la ciaspolata ha il suo perchè ed anzi, trovo che offra la possibilità di vivere la montagna in inverno con ritmi diversi, più attenti e contemplativi dell’ambiente circostante.

ciaspolata vicino Roma

Ma in ogni caso il fatto è che con gli impianti di risalita chiusi a causa della pandemia, più o meno tutti i romani hanno avuto la stessa idea: affittare le ciaspole per esplorare la montagna. Di conseguenza è stato fondamentale nel nostro caso l’aver prenotato in anticipo un’escursione organizzata. In questo modo non abbiamo avuto problemi nemmeno con il noleggio delle ciaspole, dato che era incluso. In effetti, ad essere onesti, il nostro primo tentativo di organizzare la ciaspolata era fallito miseramente un paio di settimane prima, quando ci eravamo decisi all’ultimo minuto e avevamo scoperto che non solo tutte le associazioni non avevano più posti liberi per il week end, ma che anche i noleggi di attrezzatura avevano già prenotazioni all’incirca per ogni singolo paio di ciaspole fisicamente presente nel Lazio.

Altro dettaglio da non dimenticare, nei fine settimana di bel tempo, è poi quello di considerare bene i tempi per raggiungere la località scelta, tenendo presente che una volta vicini alla meta si troverà probabilmente traffico. Per non parlare poi delle oggettive difficoltà nel trovare parcheggio all’arrivo. In alcuni casi le strade sono state addirittura chiuse per bloccare l’afflusso eccessivo di macchine, quindi se si vuole stare tranquilli la cosa migliore è cercare di arrivare la mattina presto (ricordandosi di prestare estrema attenzione alla possibile presenza di ghiaccio sulla strada). O in alternativa meglio scegliere un’escursione che parta da punti un pochino meno affollati. Questo è stato il nostro approccio, siamo infatti arrivati per l’ora di pranzo ma la ciaspolata partiva da Fondi di Jenne, località un pizzico meno gettonata rispetto ad esempio ai vicini Monte Livata o Campo dell’Osso.

Perchè partecipare a un’escursione oganizzata con una guida

Si può fare questo tipo di escursione senza una guida? Forse sì. Noi però non abbiamo grande esperienza e non conosciamo molto la zona. Per come la vedo io, la montagna presenta sempre dei rischi. Se non si è davvero esperti, è bene fare grande attenzione e avere grande prudenza. In questi casi l’accortezza non è mai abbastanza e i pericoli non vanno sottovalutati. Forse quindi, almeno per chi ha un po’ di esperienza, non è impossibile fare una ciaspolata in autonomia, ma io personalmente non mi arrischierei.

ciaspolare sui Monti Simbruini

Ben inteso, non intendo dire che uno non possa affittarsi un paio di ciaspole e fare semplicemente due passi nella neve rimanendo nei dintorni delle zone “abitate”. Ma se ci si vuole avventurare tra i boschi, percorrere sentieri e immergere nel territorio montano, avere una guida fa una grande differenza. Innanzitutto in termini di sicurezza, ma non solo.

Il primo motivo per partecipare a un’escursione organizzata quindi secondo me è proprio questo, cioè la tranquillità di sapere che la guida indirizzerà il gruppo in modo da evitare eventuali pericoli. Inoltre si è comunque in presenza di qualcuno che in caso di imprevisti saprà gestire la situazione al meglio. E non è un aspetto da sottovalutare.

Ci sono però altre ragioni. Come ho già detto, per noi la presenza della guida ha fatto davvero la differenza nella qualità del tempo trascorso in montagna. Intanto perchè abbiamo imparato moltissime cose, ma anche perchè esplorare un territorio in compagnia di qualcuno che lo conosce a fondo è un enorme valore aggiunto. Io penso che, rispetto ad altri modi di stare sulla neve, ciaspolare abbia come grande vantaggio il fatto che costringe un po’ a rallentare. Sciare è bellissimo, ma cosa si vede, davvero, della montagna? Con le ciaspole ai piedi invece si ha l’occasione di osservare l’ambiente e la guida è utile proprio perchè sa indirizzare il nostro sguardo su dettagli che altrimenti, probabilmente, molti di noi non noterebbero.

E poi, diciamocelo. Volete mettere la comodità di avere qualcuno che vi dice dove andare e non doversi fare carico dell’enorme sbattimento di studiarsi i percorsi prima di partire?

ciaspolare a Fondi di Jenne

Ciaspolata con l’associazione Vivere l’Aniene – info utili

Penso si sia capito che noi ci siamo trovati molto bene con l’associazione Vivere l’Aniene, quindi non posso che consigliarla.

In generale il costo di una ciaspolata con loro, compreso l’affitto delle ciaspole e dei bastoncini, è di 25€ a persona. Per chi ha le proprie ciaspole costa un po’ meno, 15€. Meglio comunque contattarli, perchè sotto i 16 anni ci sono degli sconti e in ogni caso il prezzo delle uscite potrebbe variare in base alle caratteristiche della specifica esperienza.

Per quanto riguarda l’abbigliamento, chiaramente una cosa fondamentale da ricordare è che servono scarpe adatte alla neve, meglio se scarpe da trekking o comunque impermeabili, mentre sono sconsigliati i Moon Boot. Non bisogna invece esagerare con la pesantezza del vestiario, che dovrebbe essere a strati e prevedere pantaloni invernali, maglietta termica, felpa o pile e giacca a vento. Se non fa davvero molto freddo la tuta da sci potrebbe invece essere un po’ eccessiva.

Occorre anche ricordarsi di portare acqua, spuntino, cappello, guanti, occhiali da sole e protezione solare.

Sul loro sito web si trovano facilmente tutte le informazioni circa le attività che organizzano e il calendario delle uscite previste. Date un’occhiata, perchè propongono davvero una miriade di esperienze in tutte le stagioni. In inverno ci sono perfino dei corsi per imparare a costruire un igloo!

Monti Simbruini

Disclaimer

Questo post contiene un link al sito web dell’associazione a cui ci siamo affidati per l’escursione, pur non avendo noi percepito alcun compenso. Abbiamo scelto questa associazione sulla base di nostre ricerche online, perché ci è sembrata sufficientemente seria ed affidabile e perché organizzava l’escursione che volevamo fare. Abbiamo regolarmente pagato per l’escursione senza alcuno sconto. Quelle riportate qui sono soltanto le nostre opinioni personali.

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